Due chiacchiere con Raffaele Garau, CEO ED System.

21 Gennaio 2023
Raffaele Garau -CEO ED System

Inizio con una doverosa prefazione: Non voglio mentirti, questo non è un articolo da dieci righe.

Sto per raccontarti come mi sono tirato fuori dal pantano della crisi economica inventandomi un business in cui nessuno credeva, e se vuoi seriamente sapere come, dovrai dedicare un pò di attenzione a ciò che troverai scritto quì di seguito. Dopotutto non si può riassumere un’intera vita lavorativa in meno di dieci minuti!

Veniamo a noi, cominciamo col dire che non mi piace parlare di me stesso.
Da sempre preferisco che siano gli altri a parlarne, in quanto ho sempre paura di dare una visione troppo di parte.
Stavolta però ho deciso di parlare in prima persona di chi sono, della mia vita e della mia storia lavorativa, attingendo a ricordi e ad aneddoti che solo io che gli ho vissuti direttamente posso contestualizzare nel modo giusto, spiegandoti al meglio i miei trascorsi, e come siamo arrivati al sistema ED che tutti conoscete oggi.

Allora non ci resta che partire dall’inizio.
Sono il primo di due fratelli, nasco nel 1982 da una famiglia di umili origini, che con il duro lavoro è riuscita a ritagliarsi una vita serena e agiata in un piccolo paesino di 1300 anime vicino alla costa est in Sardegna.


Mio padre è del ’57, quando sono nato aveva 25 anni. Lui proveniva da una famiglia non umile ma abbastanza povera, dove da “immonnezzaro” come direbbero a Roma, è riuscito a tirare sù una sua azienda, togliendosi davvero tante soddisfazioni sia personali che lavorative. Per me è sempre stato non un esempio, ma l’esempio. Era la rappresentazione in carne ed ossa di quello che ha reso grande l’Italia nel mondo, persone volenterose, concrete, di poche parole e poco espansive, ma con una gran voglia di migliorare e rendere migliore la vita degli altri. Ammetto che se oggi sono quì a raccontarvi di ED System su questo blog è sicuramente merito suo e dei suoi insegnamenti.


Sono sempre andato discretamente bene a scuola, dove sono andato avanti sempre con ottimi voti, almeno fino agli ultimi anni selle superiori, dove tra motorini, la musica (suonavo la batteria in una band) e qualche ragazzina; forse sono stato un pò troppo distratto…. ho però concluso i miei studi con un diploma da geometra con un punteggio di 83/100.
Ammetto che avere un padre che ti porta l’estate in cantiere a sudare sotto il sole per motivarti a studiare mi abbia sicuramente dato una ulteriore motivazione a perseguire gli studi… ma forse non abbastanza.


Dopo il diploma ho intrapreso ingegneria, ma il richiamo del cantiere è stato più forte e dopo alcuni mesi, avevo già capito che volevo stare dall’altra parte “della scrivania”.
Dopo quindi 4 anni dove lavoravo solo nei 3 mesi estivi sui cantieri, dal 2002 ho iniziato in pianta stabile a lavorare nell’impresa edile di famiglia, da prima come semplice manovale tuttofare, e successivamente come responsabile di cantiere.


Erano gli anni del boom dell’edilizia in italia, e gli anni dei lavori pubblici. Noi ci occuppavamo prevalentemente di quello, lavori pubblici nel settore restauro, costruzioni e scavi archieologici. Si correva veloci, c’era talmente tanto da fare che non serviva diversificare la nostra offerta.


Nel 2004, a soli 22 anni, nasce il mio primo figlio Francesco, che sarò onesto, mi ha dato tante motivazioni extra per far bene il mio lavoro e potergli garantire una vita “agiata” almeno tanto quella che avevo avuto io grazie ai sacrifici di mio padre. Francesco ha avuto poi una sorellina nel 2021, Alice, ed entrambi sono figli della mia Compagna Giusy, con cui sto insieme dal 2001 e che oggi è anche socia della ED System, curandone tutta la parte amministrativa in modo impeccabile.


Ho passato gli anni duemila correndo a gran falcate a destra e sinistra, da un cantiere all’altro, sempre in trasferta , sempre in cantiere, al freddo in inverno, e sotto il sole in estate, quando c’era vento e quando pioveva, sempre senza un attimo di sosta, perchè… se non si fermava e non si stancava mio padre, che era più “vecchio di me”… potevo io essere da meno? E così fino al 2008.

Nel 2007 infatti, la grande crisi economica statunitense generò come noto la più grande recessione ecnomica degli ultimi anni, dapprima negli stati uniti, e poi a catena sul resto del globo, europa compresa. Quello che successe all’epoca anche in Italia, è cosa nota, e non starò certo a dilungarmi, ma fu il preludio che cambiò le sorti della nostra azienda e del mio modo di approcciarmi al lavoro.

Il mercato dell’edilizia crollò rapidamente, e si portò giù un enorme indotto di aziende correlate in tutta italia, scatenando una crisi senza precedenti. Migliaia di aziende fallirono, ed altre dovettero rimodularsi per sapravvivere. Noi eravamo una di quelle. Il settore appalti pubblici subì uno stop pressochè totale, iniziando a ritardare in modo pesante anche il saldo dei pagamenti.

Questo ci mise davanti alla prima scelta; continuare a fare quello che avevamo sempre fatto (onestamente molto bene fino ad allora), oppure pensare a qualcos’altro?

La scelta fu una “non scelta”, in quanto si trattava praticamente di decidere se vivere o morire. Decidemmo allora di virare in modo abbastanza netto solo sul settore immobiliare, costruire e vendere in modo diretto, senza intermediari e gestendo internamente all’azienda per ottimizzare i costi dei cantieri le progettazioni.
Fare gli immobiliari nel momento della più grande crisi dell’edilizia in Italia? Lo so… sembra una follia, ma avevo un’idea chiara di come “aggirare” l’ostacolo all’epoca.
Per fortuna , o per sfortuna, abitando in Sardegna il tempo era “relativo” come sosteneva il buon vecchio Einstein; quì le cose accadono sempre “dopo”.
Consci di ciò, abbiamo provato l’azzardo, quello di costruire nel 2008, in tempi brevissimi così da poter rivendere prima che l’ondata della crisi fosse arrivata fino a quì.

Ma come farlo? essendo un appassionato di internet mi ero approcciato al web marketing, ora una pratica comune e stra-utilizzata da tutte le aziende, ma che all’epoca era praticamente agli albori, e riservata per lo più alle grandi realtà. Studiando parecchio e applicando i concetti base dell’epoca , sono riuscito a generare in autonomia ottime campagne google che mi permisero di vendere molti degli appartamenti da realizzare ancor prima di averli costruiti, senza nessuna spesa di agenzia che mi avrebbe fatto lievitare i costi, permettendomi quindi di essere anche molto aggressivo sul prezzo di mercato.

Ora però bisognava costruire questi immobili e sopratutto farlo in tempi rapidissimi, prima che l’ondata della crisi fosse arrivata fin quì. Ma come riuscirci?
La prima idea fu quella di affidarci alla prefabbricazione. Poi subito scartata perchè a mio avviso più adatta all’ediliza industriale che residenziale. La seconda fu di assumere più maestranze, così da ultimare più velocemente l’opera continuando ad utilizzare i sistemi della tradizione edilizia italiana, ma questo avrebbe voluto dire che gli avremmo dovuti poi licenziare tutti visto che la crisi era alle porte, e non ci è mai piaciuto lasciare persone a casa.
Nel mio girovagare sul web la mia attenzione fu catturata da un particolare sistema costruttivo, che non avevo mai visto prima, in EPS, (polistirolo espanso sinterizzato), semi-prefabbricato, ma comunque da completare e rifinire in opera come i sistemi tradizionali. Si trattava di un sistema costruttivo ICF (insulated concrete forms), acronimo che tradotto sta per “Forme per calcestruzzo isolate”.

E’ stata una folgorazione. Quel sistema costruttivo prometteva, almeno sulla carta, notevoli risparmi di tempo sul cantiere, altissime prestazioni termiche e una resistenza strutturale elevatissima grazie alla struttura scatolare in cemento armato.

Sembrava l’uovo di Colombo. Quindi fiero della mia intuizione, proposi subito la “soluzione ai nostri problemi” al Boss, cioè mio padre, che naturalmente…. la bocciò.

Eh si… questa fu la prima volta in cui mi fu chiaro che far cambiare abitudini agli operatori del settore edile è difficilissimo, se non quasi impossibile. Se ci pensiamo è normale, perchè una persona che ha “sempre fatto così” dovrebbe abbandonare tutte le proprie certezze per “buttarsi” in un mondo totalmente nuovo e sconosciuto?

Parliamo poi di abitazioni, non investimenti da due lirette che se va male… pazienza.

Eh niente, nonostante i miei sforzi non sono riuscito all’epoca a convincere il mio “primo cliente”! O meglio…. ci sono riuscito solo in parte.

Dopo estenuanti discussioni ero riuscito a convincerlo ad utilizzare solo i Solai allegeriti ICF e i monoblocchi prefabbricati con tapparella, anche questi mai visti in questa zona e quindi una totale incognita. A dire di mio padre infatti i costi per il sistema muro erano esageratamente alti per rispetto al mattone per essere realmente convenienti alla fine della giostra, e anche i monoblocchi finestra erano molto cari rispetto ad altre soluzioni.

Tuttavia l’essere riuscito a far utilizzare i solai e i monoblocchi fu una svolta per quel cantiere. Sia mio padre che le maestranze si sono subito resi conto del notevole risparmio di tempo (e di fatica) che già questi due componenti avevano generato in cantiere!

Immagine dell'ultimo cantiere che abbiamo realizzato con sistemi edilizi tradizionali - 2008/2009
Ultimo cantiere che ho realizzato con i sistemi della tradizione edilizia italiana.

La struttura di 14 appartamenti fu ultimata in soli 5 mesi da sole 5 operai, e completamente rifinita e pronta alla vendita entro un anno. Garantendoci tranquillità sulla vendita degli ultimi appartamenti nonostante l’arrivo dell’imminente recessione economica.

Il risultato era stato raggiunto, ma a fine cantiere anche a mio padre cominciarono a venire dei dubbi… e se avessimo utilizzato tutto il sistema?

In quel periodo venirono fuori altri piccoli interventi da realizzare, sia per privati, che da costruire e vendere noi direttamente. Fu l’occasione giusta per testare tutto il sistema completo così da poter capire realmente le potenzialità che offriva. E allora via… primo ordine e primo cantiere avviato!

Come andò? Molto sotto le nostre, (ma sopratutto le mie), aspettative. Perchè? in gran parte perchè il cantiere fu quasi totalemente improvvisato. L’azienda si limitò a venderci il sistema, l’agente di zona, poveretto, ne sapeva meno di noi, e di assistenza in cantiere nemmeno l’ombra… ma questo lo avevo realmente capito solo in seguito.

In un primo momento infatti il mio primo pensiero fu che non avevamo scelto il sistema ICF giusto. Infatti nel frattempo avevo scoperto altri due o tre sistemi che venivano prodotti in Italia, e pensai quindi di provare gli altri per capire se fosse colpa del “sistema” o di noi che non eravamo capaci ad utilizzarlo. Le successive esperienze andarono via via meglio, ma non tanto perchè i sistemi fossero uno migliore dell’altro, ma più che altro perchè con il passare del tempo la nostra azienda stava prendendo confidenza con le logiche di utilizzo di questi particolari prodotti.

Tra una imprecazione ed una telefonata agli uffici tecnici delle varie aziende, (che di come risolvere le varie problematiche di cantiere non sapevano nemmeno da dove iniziare…), tutti i cantieri vennero portati a termine.

Era oramai sopraggiunto il 2011 ed era quindi tempo di bilanci. La recessione era oramai nel pieno, l’edilizia in stallo totale. Che fare? Una massima dice che è sempre meglio ragionare a Bocce ferme, ed io concordo. Quindi a malincuore furono messe le nostre maestranze in cassa integrazione per un anno, e bloccammo tutti i cantieri, così da poter ragionare senza pensare ad altro.

Quell’anno fu per me illuminante. Grazie al tempo dedicato all’ulteriore studio dei sistemi costruttivi ICF avevo scoperto che in altre nazioni europee ma sopratutto in Canada e Stati uniti era un metodo di costruzione diffusissimo! Non esistevano solo i tre/quattro sistemi che avevo utilizzato fino all’epoca, mi si era adesso aperto un mondo.

Ho iniziato a studiare nel dettaglio anche tutti quei sistemi d’oltre oceano, che vantavano quasi venti anni di storia e migliorie alle spalle, e questi si basavano sulle più disparate logiche d’approccio al cantiere. Alcune a mio avviso ottime, altre quantomeno discutibili… mi ero quindi fatto una buona idea di cosa fosse “buono” e cosa fosse “cattivo”, ora avevo finalmente chiaro di cosa avessi bisogno sui miei cantieri.

Comunque, mentre la mia consapevolezza sui sistemi ICF cresceva sempre di più, mi sono imbattuto su un sito web di un altro sistema costruttivo italiano, semisconosciuto, e con un sito dalla grafica discutibile e di difficile lettura. Ma ciò che avevo trovato mi aveva colpito in modo particolare e racchiudeva gran parte delle soluzioni che io ritenevo “imprescindibili” per un sistema cassero ICF: Semplicità, Modularità, e sopratutto era Disassemblabile! Quest’ultimo punto sopratutto era fondamentale per noi che abitavamo oltremare, in quanto ci permetteva di Dimezzare le spese di trasporto rendendo il sistema molto più appetibile rispetto ai sistemi della tradizione che venivano prodotti in loco. Il sistema Carbon ED System era quello che cercavo.

La mossa successiva fu semplice, contattare subito l’azienda e chiedere maggiori informazioni e sopratutto un preventivo di spesa rispetto agli altri competitor. Fui subito ricontattato dall’allora responsabile tecnico dell’azienda, l’Arch. Dario Carbone, che aveva ideato il sistema. Ammetto che ci fu subito un gran Feeling tra di noi, forse perchè entrambi venivamo dal cantiere, e perchè avevamo entrambi idee “visionarie” (o folli a dir di altri). Fatto sta che nel 2012 ebbe inizio la nostra avventura assieme.

Si prospettò da subito la possibilità di una collaborazione stabile e continuativa sul mercato regionale sardo, dove noi eravamo esclusivisti, gestendo oltre all’acquisto sui nostri cantieri anche la possibilità di distribuire il sistema a terzi. Questo mi Permise di vivere il sistema anche con gli occhi di altri costruttori, ognuno dei quali aveva una sua visione, e delle sue “proposte migliorative”. Da li la collaborazione si estese anche allo sviluppo di idee condivise per migliorare il sistema. Io davo suggerimenti, che delle volte venivano accettati e delle volte no; o perchè non ritenuti validi, o semplicemente perchè non realizzabili.

Tuttavia nel 2014 il sistema vide alla luce il primo step evolutivo, la linea ED1 andò in pensione e venne sostituita dalla Linea ED2, basata su alcuni nostri suggerimenti che riguardavano sia il prodotto Muro che il prodotto Solaio. Le modifiche apportate erano talmente valide e funzionali, che la linea ED2 è attualmente ancora in produzione, e verrà affiancata (non sostituita) nel 2023 dalla innovativa linea ED3.

Il cambio di linea nel 2014 ha combaciato anche con lo spostamento della produzione da Campi Bisenzio (FI) a Pozzo d’Adda (MI), presso il nostro partner Poliplast SRL, azienda leader italiana per lo stampaggio dell’EPS. Dal 2014 Paolo Brambilla – amministratore Poliplast – ci segue ed affianca in questa nostra folle idea di riscrivere le regole dell’edilizia con professionalità e cordialità, aiutandoci sempre per quando nelle loro possibilità.

Nel 2015 visto che oramai la mia “via” era stata tracciata, apro una mia azienda di costruzioni, (Ecodomus Sardegna), affiancando la storica società di famiglia, per la progettazione e realizzazione di edifici ad altissima efficienza energetica e sismoresistenti chiavi in mano mediante l’utilizzo del sistema costruttivo Carbon ED System, ed estremizzando ancora di più l’ottimizzazione e l’utilizzo del sistema sui cantieri, migliorando e generando dei veri protocolli di posa, con suggerimenti ottimizzati sia in fase progettuale che cantieristica.

L’ulteriore svolta avvenne nel 2017. L’Arch. Carbone decise che era arrivato il momento di defilarsi dalla sua “creatura” e di godersi la sua meritata pensione. In quel momento la Ecodomus ha rilevato marchio e brevetto industriale del sistema ED, e dal 2018 gestisce in autonomia le strategie aziendali, il marketing e lo sviluppo dei prodotti sotto il nome di ECOdomus Sistemi Srl.

Gli ultimi cinque anni sono stati un turbinio continuo di emozioni ed eventi che hanno scombussolato la mia vita lavorativa, affiancando quella da costruttore ed immobiliarista a quella di produttore industriale, e per non farci mancare nulla, anche una pandemia ed una guerra di mezzo per rimescolare ulteriormente le carte sul tavolo. Ma come diceva Darwin, non sempre soppravive la specie più forte, ma quella che si adatta più velocemente al cambiamento! Ed io ho imparato ad adattarmi in fretta!

Abbiamo reso un’umile azienda di provincia ad essere un riferimento sul panorama nazionale ed europeo nella nicchia dei sistemi ICF. Con dedizione, sacrificio, impegno e la giusta dose di azzardo abbiamo portato il nostro sistema ad essere utilizzato nelle più disparate zone d’Italia e d’ Europa, dal nord al sud; realizzando dalla villetta unifamiliare al complesso residenziale di 140 appartamenti, passando per la riqualificazione sismica delle scuole.

Attualmente vantiamo il record di struttura ICF più grande realizzata in Italia, che ha visto installare oltre 12’000mq di pareti ED System in un unico cantiere, il “Piombino living” (di cui parliamo in quest’altro articolo sul blog), composto da tre palazzine gemelle di ben 6 piani fuori terra più interrato, per complessivi 82 (ottantadue!) appartamenti per edilizia sociale realizzati a cavallo tra il 2020 ed il 2021 nel comune di Piombino (LI).

Ultimamente il nostro blocco è anche stato oggetto di plagio… e si… prima ci deridevano… ora ci copiano!

Io comunque ringrazio, perchè l’imitazione è la più sincera delle adulazioni.

La mia formula del “successo“?

Farsi il mazzo. Se qualcuno vi promette grandi traguardi senza faticare, bhe, diffidate…

La mia personale formula è stata quella di non smettere mai di studiare e sperimentare, unita al coraggio di cambiare ed adattarsi alle nuove richieste dettate dalle normative e dal mercato. Questo però non basta. Per me, sempre grazie all’esempio di mio padre, i rapporti personali sono rimasti fondamentali, e quindi il cliente è Sacro. Faccio tutto quello che è in mio possesso per rendere l’esperienza dei miei clienti quanto più unica e soddisfacente possibile nell’utilizzo del nostro sistema costruttivo, affiancandolo dalle prime bozze progettuali, (e quindi ottimizzando il progetto per massimizzare qualità e costi), all’assistenza sui cantieri.

Eh si, l’assistenza sui cantieri… vi ricordate le mie prime esperienze nel mondo ICF? Deludenti… perchè? Perchè nessuno mi aveva seguito e formato adeguatamente sull’utilizzo e sui rischi di una errata posa dei sistemi che acquistavo.

Questo mi ha fatto ripromettere a me stesso che non avrei mai messo un cliente nella medesima situazione, lasciandolo abbandonato a se stesso, senza una guida e con una vagonata di pannelli di polistirolo accatastati in cantiere senza guidarlo verso la “luce in fondo al tunnel”.

Questo semplicemente perchè un cliente soddisfatto è un cliente Ricorsivo!

E’ per questo che metto a disposizione dei miei clienti i miei 15 anni di esperienza nei sistemi ICF, i miei oltre 20 anni di esperienza diretta sui cantieri e gli oltre 35 anni di esperienza di famiglia come azienda di costruzioni. Loro non devono commettere i miei stessi errori, ma sopratutto la prima esperienza che avranno con i sistemi ICF dovrà essere un fantastico ricordo e non una triste parentesi da accantonare nel dimenticatoio. Io lo ripeto sempre ai miei clienti, ogni ottimo prodotto, se gestito male e posato male diventa un pessimo prodotto, sopratutto quelli che non fanno parte della tradizione, perchè verranno visti come “colpa del prodotto e non mia che non lo so usare”.

I sistemi ICF non presentano mezze misure; dopo il primo cantiere o li si ama, o li si odia (se gestiti male e se lasciamo i clienti abbandonati a loro stessi).

Il mio compito è quindi quello di farteli amare.

E come lo faccio? Semplice, seguendoti passo passo fino al momento del fatidico avvio cantiere, dove io o un mio incaricato di fiducia, saremo li con te, mostrandoti tutte le accortezze ed i trucchetti maturati in oltre 15 anni di esperienza diretta sul campo (oltre 120’000mq di sistemi posati con le mie mani), per far si che l’esperienza che ti legherà a noi sarà ricordata sempre con piacere ed entusismo, permettendoti di godere di tutti i vantaggi che il nostro sistema costruttivo sismoresistente ad alta efficienza energetica saprà darti.

Grazie per la pazienza di aver letto tutto sino a questo punto, ma ora ho io una domanda per te:

Sei pronto a migliorare il tuo metodo di costruzione? (sia tu un tecnico progettista, un impresa di costruzioni o un costruttore immobiliare)

Se si, non ti resta altro da fare che prenotare una consulenza personalizzata di 45 minuti dove ti spiegherò nel dettaglio come il sistema ED System può migliorare la qualità del tuo lavoro, la qualità del tuo tempo libero e la qualità dei tuoi conti bancari.

Grazie e a presto sentirci.

Geom. Raffaele Garau – Responsabile tecnico ED System



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